Pagina dedicata ai pensieri, quelli nati attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica e non solo, perchè tra uno scatto e l’altro c’è la vita, ci sono persone, luoghi, parole, storie e sono li da prima che io arrivi per fotografarle e che rimangono li quando me ne vado.
“perchè con un’occhio guardi il mondo e con l’altro guardi dentro di te” A. Modigliani
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I Briganti di Librino
perché lo sport di periferia non è la periferia dello sport
Nel rugby si parla di sostegno e non di aiuto. L’aiuto tende ad indicare che non sei in grado di fare una cosa o sei ancora indietro rispetto a quella cosa e quindi io ti aiuto. Il sostegno è sostegno tra pari, un messaggio enorme: “tu vai, io vengo, stai tranquillo, cioè poi arriviamo insieme ma tu devi andare, io ci sono…” – Lo sport di periferia non è la periferia dello sport e se sei un ragazzino che cresce dove la vita può graffiare sono valori fondamentali da apprendere. Questo è pensare al futuro anzi è pensare ad un futuro migliore.
Questo accade qui a San Teodoro, Librino CT
” Sorella sconfitta ”
Senza l’occasione di un fallimento o di una sconfitta è difficile mettersi a trafficare spontaneamente con concetti come “responsabilità” e “dolore”.
Nella sconfitta ti metti in discussione, ti fermi , rifletti, riordini le idee, nella vittoria sei meno predisposto a farti delle domande.
Ma chi ha il coraggio di andare così vicino alla zona che ci procurerà così tanto dolore? Chi ha il desiderio di scoprire di che pasta siamo fatti veramente? La vittoria ti esalta, la sconfitta ti isola, caparbio tentativo per cercare di capire qualcosa su noi stessi.
Vincere ogni tanto fa bene, è un massaggio all’ego e rinvigorisce la fiducia in se stessi ma questo è ovvio, imparare a perdere invece è una lezione, è la sorella sconfitta che ti mette in mano lo scalpello per formare il carattere.
“In occidente non esiste la cultura del perdente, solo l’esaltazione del vincitore. Ma è nella sconfitta che si manifesta la gloria dell’uomo” Leonard Cohen
“La prima linea, in fase difensiva, rappresenta il primo ostacolo che il possessore di palla avversario si trova a fronteggiare”.
Si sente spesso parlare di lotta alla criminalità, più o meno millantata, beh di certo qui c’è chi la combatte in prima linea, immersi in un ideale trincea dove con poco si fa molto. La sede continuamente derubata e vandalizzata, difficoltà economiche e territoriali ma ciònonostante avanzano nel tentativo di insegnare a questi ragazzi come arrivare alla meta, far scaricare le energie e l’aggressività su un campo sportivo invece che in giro per le strade, tenerli lontano da anestetizzanti piazzette di cemento, portare dei valori e delle regole dove in genere non ce ne sono o se ci sono vengono stravolte da realtà complesse.
Le battaglie da combattere non vanno cercate tanto lontano, le abbiamo in casa e vanno affrontate.
Qui ci sono persone vere e concrete che fanno cose vere e concrete, gratis.
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Sant’Agata, Catania 2015
dal tramonto all’alba per le viscere di Catania. Quando sacro e profano si incontrano appare l’essere umano in tutto il suo contraddittorio splendore.
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Sant’Agata – Catania 2015
Fuori dalle polemiche di cronaca che, mi permetto di dire, sono inevitabili e giustificate, la festa di Sant’Agata mi ha permesso di girovagare per le viscere di Catania ed osservare liberamente uno spicchio di animo umano. Intagliatori di cedri, artisti del torrone, funamboli dello zucchero filato, spacciatori di santini, griglie infuocate, profumi di caramello carni e olio fritto… momenti di viva umanità dove in fondo colui che si venera è sempre l’essere umano.
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La casa delle culture di Scicli RG
L’africa non è lontana, è li, la vedi e quasi la tocchi. Siamo nella casa delle culture di Scicli dove vengono ospitati i ragazzi appena giunti sull’Isola, non a tutti va così bene ma questa è una bella realtà.
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“Viaggio in bicicletta attraverso la Valle del Po”
Con i soliti tempi biblici, tipici delle riviste, è uscito l’articolo sulla Venezia Torino in bicicletta fatta ad Aprile ’14 con un pò di amici. Visto che, come sempre ahimè, è pubblicato su un magazine estero posto qualche foto in visione. Riguardarle mi fa tornare alla mente quanto è stato bello e ovviamente mi da lo stimolo per pensare al prossimo viaggio a pedali.
Attraversare la valle del Po vale, non sono luoghi che urlano, come molti in Italia, loro sussurrano discreti, placidi come il grande fiume che ti accompagna costantemente e ti senti dentro un paesaggio dipinto ad acquarelli che rasserena lo spirito e libera la mente. Il percorso andrebbe valorizzato e porterebbe un sacco di turismo, infrastrutture e lavoro in zone di confine, per cui un pò fuori dai circuiti turistici ma è ormai scontato confermare che la lungimiranza e il buon senso non sono certo doti di questo paese.